Sunday, March 27, 2011

Vitovska 2004 by Kante


One of the indigenous grapes from Friuli Venezia Giulia, called Vitovska, is a strong, thick skinned grape, which produces a white wine, perfect for aging and if desired, in oak. Most unoaked white wines last maybe 5 years. They are best drank young and fresh. The vitovska is different. Opening a 2006, a 5 year old wine, is considered young for most drinkers of this wine. Perhaps the most well known of the producers, Kante, creates one of the best. Their wines are not filtered, leaving their wine to be murky and with small bits of sediment. Despite the heavy look to the dark yellow liquid, the wine remains fresh over time and most importantly has an abundance of flavors and aromas. The bottle we drank, a 2004, had a bouquet stuffed with wild perfumes of sage, musk, wet straw and honey. Full bodied and elegant the taste remained in our mouths only to be cut with a soft, unaged cheese like robiola or crescenza. The minerality to this wine was incredible and balanced gracefully with the soft alcohol. It lacked slightly in acidity, so for our tastes it had reached its limit in life. The elegance of this wine reminded us slightly of a Pouilly fuissè, or other chardonnays which are unoaked and not too thick or heavy.

Una delle uve autoctone del Friuli Venezia Giulia è la Vitovska con una buccia molto spessa che permette d'avere un vino bianco che può anche invecchiare molto bene. La maggior parte dei vini bianchi perde di carattere e piacevolezza nei primi cinque anni, ma la Vitovska è un'altra cosa. Aprire una bottiglia del 2006 è quasi un sacrilegio per i conoscitori di questa tipologia. Uno dei più famosi produttori è Kante. I loro vini non sono filtrati infatti si presentano opachi e con alcuni sedimenti. Al contrario del' look dark' del vino che può significare vecchio e datato porta con se grandi doti di freschezza e soprattutto un ampio spettro di profumi e sapori.
Abbiamo aperto una Vitovska del 2004 il suo bouquet spazia dalla salviaal muschio dalla paglia bagnata al miele. Un vino di corpo ma elegante che si abbina bene con un formaggio fresco come la robiola o la crescenza.
La mineralità era incredibile e si bilanciava bene con la morbidezza data dall'alcol.
Unico neo è la mancanza di una importante acidità la quale è un segnale come la lucetta del serbatoio quando sta per finire la benzina; il vino è al termine della sua corsa quindi è maturo.
L'eleganza di questo è indubbia e mi ricorda un Pouilly Fuissè o comunque qualche Chardonnay che non abbia fatto permanenza in botte.

Wednesday, March 23, 2011

Albani wines


I first came across Albani and their riesling last year while working at Vinitaly in the Valle del Riesling. Many people passed by to taste their wine, but to be honest, I didn't find anything special about it and much prefered the other rieslings I had. The second time Albani crossed my path, was when my husband brought home a case of their wines after another wine fair. I have to admit I wasn't in such a hurry to pop them open and try them. However, what happened after deciding to share a bottle of their Bonarda with friends was shock. The wine was absolutly amazing. The bonarda wine, which is made mainly from the croatina grape, is similar in some way to the lambrusco, in that they are both sparkling red, fruity wines. I figured the bonarda would be fruity and light, but I wasn't expecting a wine with such depth and character. Let me point out that Albani is an organic company. They don't use any chemicals or pesticides, and they follow sustainable growing methods, allowing the vines to grow together with the land and the other plants of the area. The care used in producing their wines showed. The bonarda was a deep red, with a light foam that floated on top of the wine after it was poured. It was also refreshing with smells and tastes of dark purple fruits and wood. The sweetness of the fruit that paired with the acidity of youth from the grape worked perfectly together. We were so pleased, that we opened another bottle of theirs, the Vigne della Casona. Made mainly from barbera (65%) and croatina (35%) grapes of the vineyards oldest vines, it is left to age in oak for a year following a long fermentation period. It too was quite extraordinary, with intense aromas and long lasting flavors. Just proves, that just because one seed isn't your favorite, not all seeds are bad, in fact often they are fabulous.


La prima volta che mi sono imbattuta in un Albani era il loro Riesling è stato l'altr'anno lavorando al Vinitaly nella 'Valle dei Riesling'. Molto persone sono passate a degustare i loro vini, ma ad esser onesti, non ho trovato niente di speciale e preferivo di molto gli altri Riesling .
La seconda volta che Albani si è presentato nel mio cammino è successo quamdo mio marito ha portatoa casa una cassa di questo vino dopo un'evento enogastronomico. Devo ammettere che non ero così di fretta nell'aprirle e riprovarle.In ogni modo dopo aver deciso di assaggiare la loro Bonarda assieme ad amici sono stata shockata. Il vino era assolutamente buono. La Bonarda è un vino composto prevalentamente dalla Croatina, molto simile al Lambrusco per intenderci, in quanto
entrambi sono dei rossi, fruttati e frizzanti. Me l'aspettavo fruttata e leggera invece era di corpo con un bel carattere.

Albani ha una produzione biologica non usano concimi chimici ne fertilizzanti, seguono una crescita dell'uva sostenibile coltivandola assieme ad altre piante nella stessa area di produzione.

La cura nella produzione è ben presente nella bottiglia.
Il vino era di un rosso intenso con una spuma leggera in superficie quando lo si versa. Dal profumo fresco con note di legno e frutta rossa. La dolcezza del frutto s'intreccia bene con la sua acidità. Siamo stati così piacevolmente sorpresi che abbiamo aperto anche la loro 'Vigne di Casona' di uve principalmente Barbera(65%) e Croatina(35%), vigne vecchie che danno un frutto che si affina per un anno in botte.

Provetelo e come dico io se un seme non è il tuo favorito non è detto che gli altri siano cattivi anzi spesso son meravigliosi.

Thursday, March 3, 2011

Occhipinti, Frappato 2008



This is only the second Frappato I have ever tasted, as it is hard to find in Sicily, let alone in other parts of Italy or the world. Either way, I am glad I did because I found it to be quite a great wine. Grown in the province of Vittoria in Sicily, the frappato grape lives in the shadow of its more popular brother, nero d'avola, where the mix of the two create the Cerasuola DOCG wine. The 2008 Frappato, produced by Occhipinti, is one of their two wines, divided on 5 hectars of sun filled land. After the harvest, it ferments naturally only using yeast found on the grapes. When the wine is ready, it is put into large wood barrels to age for 10 months. It is then poured into bottles where it rests for another 2 months. The wine itself is a clear cherry red with many thick legs and an alcohol level of 13%. The aromas are refreshing and fruity, with a variety of sweet smelling spices like cloves, tobacco, sage and cyclamen flowers. It is of medium body, fruity and dry and really easy to drink. It reminded me of the other frappato I've tried, making me think that the qualities of grape are easily identifiable. I could have drank 5 bottles of this wine, and given that they add no sulfites, I would have had no headache the next day!

Questo è il secondo Frappato che io abbia assaggiato nella mia vita, essendo già difficile trovarlo in Sicilia molto di più lo è reperirlo nelle altre aree italiane.
Comunque son molto felice in quanto lo trovo un grande vino.
Cresce nella provincia di Vittoria in Sicilia per l'appunto, vive all'ombra se così si può dire del più popolare Nero d'Avola, dove il blend tra i due crea il Cerasuolo di Vittoria DOCG.
Il Frappato prodotto dall' Azienda Occhipinti è uno dei loro due vini, creato su 5 ettari vitati.
Dopo la raccolta dalla pianta le uve fermentano naturalmente senza l'uso di lieviti selezionati quindi solo con i loro lieviti indigeni. Quando il mosto si è trasformato in vino va a riposare ed ad evolversi in grandi botti di legno per circa 10 mesi, poi imbottigliato dove rimane per altri 2 mesi.
Il vino si presenta di un rosso ciliegia chiaro con molte lacrime sul bicchiere l'aroma è fresco, pulito e fruttato, con una bella complessità di spezie dolci come i chiodi di garofano, tabacco, salvia e fiori di ciclamino. E' di corpo medio, fruttato e secco.Facile da bere.
Mi ricorda l'altro frappato che ho bevuto e ciò mi fa pensare che la tipologia dell'uva sia abbastanza identificabile.
Avrei potuto berne una botte di questo vino anche perchè non ha solfiti aggiunti quindi niente mal di testa il giorno dopo.
Bevetene un po' anche voi dell'Occhipinti.

 

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